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“….CERCAVO UN AGNELLO E SONO FINITO IN UNA GROTTA DOVE HO TROVATO MISTERIOSI DOCUMENTI….”

“….CERCAVO UN AGNELLO E SONO FINITO IN UNA GROTTA DOVE HO TROVATO MISTERIOSI DOCUMENTI….”

Esclusiva intervista al pastore rumeno Mircea Eliade.
Dopo alcuni giorni di ricerca siamo riusciti a parlare con il protagonista di questa straordinaria scoperta.
Pur avendo acconsentito ad incontrarci ha però preferito non mostrare il suo volto.
D- Puoi raccontarci di te?
R- Mi chiamo Mircea Eliade, ho 32 anni, sono rumeno di Sibiu. Sono laureato in “Tehnica Dentaria” ma non avendo trovato lavoro ho iniziato a viaggiare. Qui a Lula ho trovato le condizioni giuste che mi hanno convinto a fermarmi. Ho molte amicizie tra i sardi e, un piccolo gregge che mi permette di vivere.
D- E’ durante il tuo lavoro che hai fatto questa scoperta?
R- Si. Un gruppo di pecore si era allontanato in direzione di un dirupo e mentre mi avvicinavo per riportarle indietro, ho sentito il lamento di un agnellino. Sembrava provenire da un pozzo.
Ho trovato l’ingresso di una grotta apparentemente piccola dall’esterno. Per non avventurarmi da solo, ho chiamato in aiuto il mio amico Pietro. Con cautela ci siamo calati nella buca e trovato l’agnellino spaventato ma salvo. Prima di uscire abbiamo curiosato all’interno. Alla luce dei cellulari abbiamo notato un cumulo di materiale dalla forma insolita. Sembravano decine di singoli oggetti ricoperti di polvere e detriti. Guardando meglio abbiamo scoperto che non erano semplici sassi ma contenitori di vetro, per lo più bottiglie. Abbiamo pensato si trattasse di una sorta di discarica ma tutto era troppo ordinato con cura e precisione. Così abbiamo deciso di portarne all’esterno qualcuno per esaminarlo meglio.
D- Cosa avete scoperto?
R- Dentro quei contenitori di vetro, dopo averli puliti dalla polvere, abbiamo visto dei documenti scritti ma non abbiamo capito di cosa si trattasse.
D- E che avete fatto?
R- Abbiamo mostrato quei contenitori a Elvira, una professoressa delle scuole medie di Lula che ci ha consigliato di andare in caserma per raccontare la nostra storia mentre lei avrebbe chiamato una sua amica che lavora alla sovrintendenza dei beni archeologici a Sassari.
D- Grazie Mircea, sicuramente sentiremo ancora parlare di te e della tua scoperta.
R- Credo di aver fatto quanto dovevo. Grazie a voi.

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